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Una nuova vita in campagna con un marito, un numero variabile di gatti e un cane con un solo neurone. La passione per la musica classica e per i borghi medievali, per la spiritualità dei Nativi Americani e per i misteri irrisolti, per le autoproduzioni e il vivere consapevole. Questa è la mia vita. Queste sono le mie storie.

martedì 3 marzo 2015

Lavare con le foglie di edera?

Lo so, detta così fa pensare a qualcosa di estremo tipo sopravvissuti dell’isola di Lost o a uno scenario apocalittico in stile Walking Dead, invece alla fine è come se fosse archeologia e al tempo stesso resistenza umana, il riappropriarsi di antiche conoscenze in via di estinzione. Ci vorrebbe un WWF anche per queste cose…

Ho scoperto che si poteva fare un detersivo con le foglie di edera dopo avere imparato che si può lavare il bucato anche con le castagne matte, e anzi, che una volta lo si faceva abbastanza comunemente lì dove abbondavano gli ippocastani… se ripenso a tutte le castagne matte che raccoglievo da bambina a Milano, adesso potrei fare concorrenza alla Henkel! Qui gli ippocastani non ci sono, però le edere abbondano sul mio balcone, e l’occasione per provare questo detersivo mi è venuta dal disastro della nevicata di inizio febbraio: dopo avere tolto la neve erano rimasti a terra un mucchio di rametti spezzati e ho pensato di dare un senso al loro sacrificio sperimentando il detersivo.

Farlo è molto semplice, servono solo
30 g di foglie di edera
1 litro di acqua bollente
1 bicchiere di aceto

Le foglie vanno prima lasciate per almeno un’ora in una soluzione satura di acqua e bicarbonato (mettetene finché non si scioglie più, così è un ottimo disinfettante low cost e low impact, molto meglio dell’amuchina). Dopo averle sciacquate bene sotto l’acqua corrente, fate bollire un litro abbondante di acqua e fate sbollentare le foglie per 10 minuti nella pentola coperta a fuoco basso, quanto basta per tenere il bollore.
Passati i dieci minuti frullate bene le foglie con il minipimer o nel bicchierone del mixer, fate raffreddare e imbottigliate in una bottiglia di recupero. Aggiungete un bicchiere di aceto a far da conservante e lasciare riposare un paio di giorni prima di usarlo.


L’ho adoperato per lavare un carico di bucato scuro, tute di casa non particolarmente sporche e un giaccone, e ho volutamente omesso di mettere il goccino di ammorbidente eco che di solito aggiungo all’acido citrico quando faccio il bucato da stendere in casa (quando lo stendo fuori all’aria non lo metto mai), perché volevo sentire che odore prendevano i panni una volta lavati. Ho versato un bicchiere e mezzo di questo liquido nella vaschetta, e ho lavato in acqua fredda con un ciclo breve. Beh, il bucato è venuto pulito e senza nessun odore strano, solo il normale odore di panni puliti, il che è sorprendente visto che ho lavato senza detersivo! Quindi direi che l’esperimento è riuscito alla grande , e a questo punto credo che continuerò ad utilizzarlo… penso che le edere capiranno e non se ne avranno troppo a male!

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