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Una nuova vita in campagna con un marito, un numero variabile di gatti e un cane con un solo neurone. La passione per la musica classica e per i borghi medievali, per la spiritualità dei Nativi Americani e per i misteri irrisolti, per le autoproduzioni e il vivere consapevole. Questa è la mia vita. Queste sono le mie storie.

giovedì 23 febbraio 2012

Rigenerazione


Sta succedendo di nuovo. Forse sarà perché la primavera è dietro l’angolo. Il sole è più tiepido e l’aria si addolcisce, anche se le brezze sono ancora fredde.
Forse sarà perché le piante si stanno preparando a sbocciare. Stanno radunando le forze e le energie che accumulano hanno un’influenza positiva sul mio spirito.
O forse, semplicemente, sarà perché solo questo e nessun altro è il momento giusto. Rigenerazione.
Meno spettacolare di quella del Dottore. Meno drammatica. Ma altrettanto inevitabile, e con lo stesso effetto. È il momento di cancellare la S.M. Geesbrug che sono stata fino ad ora e di lasciare spazio ad una persona nuova. Nuovi ricordi, nuovi desideri e forse nuovi sogni.
È già successo tante volte. Ed è un atto fisico, materiale. Quando dico che cancello il mio passato non parlo metaforicamente. È come se dentro di me avessi una specie di schiacciasassi della memoria, un mostro che di tanto in tanto si sveglia e mi spinge a liberarmi di tutto ciò che in vario modo non sembra più utile o interessante. Tutto quello che ero finisce nel sacco dei rifiuti (o alla discarica per essere recuperato, se è possibile. Desiderosa di fare piazza pulita sì, ma sempre con criterio), compresi gli oggetti che un tempo ho creduto di amare. È stato così con i giocattoli dell’infanzia, quando questa ha lasciato il posto all’adolescenza. Ed è stato così con tutte quelle cose che a quindici anni o a sedici anni ci sembrano importantissime, ma che alla soglia dei quaranta forse non lo sono più tanto. Delle mie vite precedenti è sopravvissuto pochissimo. Ci riempio a malapena una scatola in garage, e non è certo la prima cosa che porterei via se la casa stesse andando a fuoco.
Rigenerazione.
So esattamente con cosa cominciare. E dove. Dal mobile dietro la mia scrivania. Terzo ripiano, dentro un raccoglitore con gli anelli. Lì dentro c’è il dattiloscritto originale della primissima versione del “Cerchio della Vita”. L’ho riletto tutto prima di scrivere queste righe, ed è stato in quel momento che ho capito che stava per succedere. Rigenerazione. Ho preso quel centinaio di fogli e li ho buttati nel cestino della carta straccia. La S.M. Geesbrug che aveva scritto quel romanzo non c’è più, quindi è giusto che anche quella prima versione non ci sia più. Tutto finisce là dove era cominciato. Il cerchio è chiuso, la ruota può ricominciare a girare.

Rimpianti? Nessuno.
Nostalgia? No.
Lo rifarei? Si.

E questo è solo l’inizio…