Chi sono

La mia foto
Una nuova vita in campagna con un marito, un numero variabile di gatti e un cane con un solo neurone. La passione per la musica classica e per i borghi medievali, per la spiritualità dei Nativi Americani e per i misteri irrisolti, per le autoproduzioni e il vivere consapevole. Questa è la mia vita. Queste sono le mie storie.

giovedì 3 novembre 2016

Requiem per un terreno incolto


Per più di quattordici anni è stata la mia vista dalla finestra della camera, la prima cosa che vedevo al mattino e l'ultima che vedevo alla sera prima di chiudere le persiane. Quando sono venuta ad abitare non c'erano ancora i lampioni lungo le strade, e nelle sere d'estate si vedevano volare le lucciole. Poi sono arrivati i lampioni e le lucciole sono scappate verso la campagna, ma ormai non si vedono quasi più neanche lì.
Il campo davanti a casa non era niente, solo un lotto edificabile dimenticato e abbandonato con un cartello sbilenco con su scritto "Vendesi area edificabile". Di tanto in tanto qualcuno veniva e cambiava il cartello, sostituendolo con uno più nuovo con un diverso numero di telefono, poi il mondo tornava a dimenticarsi di lui.
Ogni estate ci cresceva una straordinaria collezione di erbacce di ogni tipo che erano tana e rifugio per molti degli animali del villaggio. I gatti amavano nascondersi in quell'intrico, per sonnecchiare o cacciare topini di campagna. I cani trovavano un posto morbido e fresco dove riposare. I vecchi ci entravano a cercare lumache e cicorie. Nelle sere più calde era bello passeggiare lì vicino e sentire il fresco dell'erba che scacciava il caldo dell'asfalto. Nei giorni di neve era un piacere per il cuore vedere il mio cane correre felice in quella vastità bianca.
Tutto questo adesso non c'è più. Una mattina è arrivato un caterpillar che ha spianato tutto, ferendo a morte la terra e le piante che ci vivevano, e di quel piccolo mondo verde è rimasta solo un quadrato di terriccio riarso e muto. Ci costruiranno delle villette. Verranno uomini, donne, bambini e automobili. Ci faranno piccoli giardini uguali a tutti gli altri piccoli giardini del vicinato, con le stesse piante e le stesse lanterne a illuminare gli stessi vialetti. Metteranno anche loro una piscina e un barbecue e faranno le ore piccole con gli amici.
Quel piccolo frammento di verde e di quiete che eravamo riusciti a conservare dai giorni del nostro arrivo qui, quando il villaggio residenziale dove abitiamo era grande un terzo di quello che è adesso, sparirà nel nulla, e noi dovremmo fare ancora più strada per trovare altri frammenti di verde e di quiete.
Era solo un campo incolto. Ma da oggi sarò un pochino più triste quando aprirò le persiane al mattino e le chiuderò alla sera.