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Una nuova vita in campagna con un marito, un numero variabile di gatti e un cane con un solo neurone. La passione per la musica classica e per i borghi medievali, per la spiritualità dei Nativi Americani e per i misteri irrisolti, per le autoproduzioni e il vivere consapevole. Questa è la mia vita. Queste sono le mie storie.

martedì 29 luglio 2014

Cottura passiva della pasta, una mini-idea per risparmiare

Confesso che ero scettica, invece la cottura passiva della pasta funziona eccome!


Molto semplicemente, si tratta di cuocere la pasta a fuoco spento lasciandola immersa nell'acqua una volta che questa bolle, coprendo la pentola con il coperchio. I tempi di cottura rimangono gli stessi se il tipo di pasta cuoce in circa 10 minuti (che è più o meno il tempo che ci mette l'acqua a diventare troppo fredda). Se invece usate la pasta che necessita di cotture più lunghe bisogna lasciare il fuoco al minimo per qualche minuto, e poi coprire e spegnere il fuoco. Così facendo la pasta non perde nell'acqua gli amidi e i glutini che le danno sapore, e il risultato è eccezionale anche per le normali paste commerciali, e ancora di più per le paste integrali o fatte in casa.

La cottura passiva si può fare anche per il riso, ricordando di lasciare il fuoco al minimo per qualche minuto e far poi cuocere a fuoco spento per gli ultimi 10 minuti.

Ricordate di non buttare l'acqua della pasta, va benone se dovete allungare un sughetto un po' asciutto ed è fenomenale per sgrassare le pentole. Io la uso per fare un prelavaggio, e a quel punto mi basta pochissimo detersivo per lavare tutto.


mercoledì 23 luglio 2014

Ho fatto il bagno in un'opera d'arte

Quando ero piccola, diciamo fra la metà degli anni '70 e la metà degli '80, Milano era una città molto diversa da quella che si vede oggi. Sono anche passati trenta-quarant'anni, e in fondo è normale che sia così... cambiano i luoghi, cambiano le persone e le abitudini, e questo succede in posti grandi e piccoli, nelle città e nei paesi di tutto il mondo. Non so se "era meglio una volta", come dicono tutti quelli che cominciano a vedere il grigio nei propri capelli o una ruga in più sulla fronte. Ma sospetto che si dica più che altro per nostalgia di quello che si era e che non si è più... i bambini che eravamo, gli adolescenti che talvolta ci ostiniamo a sembrare.

Se penso agli anni della mia infanzia, mi tornano in mente due immagini in particolare. Il salumiere chino sull'affettatrice che tagliava un prosciutto cotto delle dimensioni di un mammuth, e poi avvolgeva il cartoccio in certi fogli di carta sottilissima, di solito azzurro sporco o giallino, dove segnava anche il conto della spesa.
E poi quella che per me era semplicemente la 'piscina dei poveri' al Parco Sempione, dietro alla Triennale... mica lo sapevo che era un'opera d'arte di De Chirico...


Se andate a vederla adesso non la riconoscereste dalla foto. "I Bagni Misteriosi" sono stati restaurati, sono state aggiunte due figure umane che all'epoca non c'erano, e sono stati riportati ai colori originali. Ma quando ci andavo nei pomeriggi d'estate di trent'anni fa per farci il bagno assieme a una piccola massa di bambini come me, che non potevano permettersi le vacanze al mare e neanche un pomeriggio in una piscina più normale, non erano molto diversi da così. Sospetto che le mamme moderne avrebbero un moto di ribrezzo all'idea di far sguazzare i loro moderni pargoli in trenta centimetri di acqua non esattamente pulita e certamente non trattata con cloro o altri disinfettanti. E sospetto anche che avrebbero chiamato la protezione civile o i carabinieri dei NAS se avessero visto cosa c'era in quella casetta che si vede sulla destra della foto, o se avessero sentito l'odore che ristagnava lì dentro. Ma gli adulti di una volta erano diversi da quelli di adesso, e chissà, forse anche noi bambini eravamo diversi, e nessuno si lamentava dell'acqua sporca, della cacca in un angolo o della puzza di piscio dentro la casetta. Giocavamo e basta, beatamente inconsapevoli di stare dissacrando un'opera d'arte, ignari di bacilli e batteri, concentrati solo a rimanere il più a lungo possibile in cima al cigno e in cima alla sfera, respingendo gli attacchi degli altri bambini che volevano rubarci il posto.
Si dice sempre che le opere d'arte hanno un'anima, e mi piacerebbe saper parlare con quella che vive all'interno dei "Bagni Misteriosi" per chiederle (sì, immagino sia un'anima femminile) se trovava così sconveniente quello che combinavamo allora. O se preferisce la calma e il silenzio che la avvolgono da quando è stata restaurata. Per quanto mi riguarda, credo di avere fatto un'esperienza unica, seppure condivisa con tanti altri bambini... Chissà se qualcuno di loro leggerà mai questo post?

domenica 20 luglio 2014

Cercando cercando...

Di solito preferisco fare da me i miei cosmetici, ma non sempre ho tempo, e poi sto ancora sperimentando ingredienti e metodi di preparazione, quindi a volte compro prodotti finiti. Per fortuna si possono trovare prodotti con buoni INCI anche nei supermercati... non fa proprio tutto schifo!


Ho trovato questo elenco sul blog "Pianeta Blu News" e lo condivido più che volentieri!

Prodotti sani da comprare al supermercato

Aggiungo i prodotti che uso io, lo Shampoo e Bagnoschiuma Baby che compro all'Eurospin, entrambi con buoni INCI. E' sempre fondamentale controllare la lista degli ingredienti, e non fidarsi ciecamente di nomi commerciali e marche. Non tutto quello che è spacciato come 'naturale' lo è, mentre ci sono prodotti poco o per niente pubblicizzati che ci riservano piacevoli sorprese!

mercoledì 16 luglio 2014

Collutorio fai da te...

...ovvero, vi sciacquereste mai la bocca con la benzina? Perchè al sodo è quello che facciamo quando usiamo un qualunque collutorio industriale. Che sia di marca o no poco importa, sono comunque pieni di derivati del petrolio a partire dall'alcool (sospettato di causare il cancro alla gola, quando è usato come sciacquo per l'igiene orale) fino ai glicoli propilenici, usati comunemente nell'industria come antigelo o fluidi per presse idrauliche... Tanto varrebbe usare direttamente la 'verde': rispetto a certi collutori costa persino meno.


Per fortuna le alternative non mancano, e come sempre vengono dalla natura. Non dobbiamo neanche spaccarci la testa, attorno a noi c'è tutto quello che può servirci per vivere bene, per non intossicarci e per rimanere il più possibile in armonia con l'ambiente di cui anche noi facciamo parte (anche se purtroppo tendiamo a dimenticarlo)

Per realizzare il collutorio fai da te occorrono semplicemente acqua e erbe o spezie che comunemente troviamo nelle nostre cucine, come Salvia, Rosmarino, Menta, Chiodo di garofano, Cannella, Camomilla.
La Salvia è antibatterica.
Il Rosmarino è ricco di antiossidanti ed è rinfrescante.
La Menta è rinfrescante per eccellenza.
Il Chiodo di garofano è un antisettico.
La Cannella è antisettica ed è un conservante naturale.
La Camomilla è rifrescante ed è di grande aiuto nel caso di gengive infiammate.
Ma si possono usare anche Anice, Zenzero (un altro antibatterico naturale), Origano e Basilico (provateli, vi soprenderanno!), Cardamomo... insomma, ce n'è per tutti i gusti e ci si può sbizzarrire a inventare le combinazioni che più ci piacciono!

Preparare il collutorio è facile come fare il tè!

 
Mettete a bollire 500 ml di acqua.
Quando bolle spegnere il fuoco e aggiungere 1 cucchiaio di erbe e/o 1 cucchiaino di spezie o 2 bustine di camomilla.
Lasciare in infusione 3-4 minuti.
Filtrare e fare raffreddare.
Aggiungere il succo di mezzo limone o un pizzico di sale come conservante.
Tenere in frigo (io lo metto in una brocca e non lo copro per non fargli prendere cattivi sapori, ma dipende dal vostro frigorifero)

La dose da utilizzare è di un bicchierino da liquore, e 500 ml bastano per una settimana per due persone, quindi le dosi vanno aumentate o diminuite secondo le vostre esigenze. Non dura comunque più di una settimana, quindi non fatene troppo!
La vostra bocca vi ringrazierà, e anche l'ambiente!

sabato 12 luglio 2014

INCI, che cos'è?

INCI significa "International Nomenclature of Cosmetic Ingredients, ed è quell'elenco pieno di nomi in inglese o in latino (per le sostanze di origine vegetale) che troviamo sulle confezioni dei cosmetici.


Quelli sono gli ingredienti con cui è realizzato il prodotto, indicati sempre 'a scalare' da quello presente in maggiore quantità a quello in concentrazione inferiore.
Perchè è importante sapere cosa c'è dentro il bagnoschiuma, lo shampo o i cosmetici per il makeup che usiamo? Perchè non sempre queste sostanze sono innocue, nonostante le migliaia di animali sacrificati ogni anno ad ogni latitudine per fare costosi e inutili test di tollerabilità (fortunatamente dal marzo 2013 i test sugli animali per i prodotti cosmetici sono vietati in Europa - ma sono permessi altrove - e in ogni caso il divieto non vale per i detersivi e qualunque altro prodotto destinato ad entrare in contatto la pelle).
Provate a prendere uno qualunque dei prodotti da bagno che avete in casa, andate sul sito del Biodizionario e guardate i risultati...



Avete avuto tutti pallini verdi? Complimenti, vuol dire che i vostri prodotti sono di origine naturale!
Però sarà più facile che otteniate una sfilza di pallini gialli e rossi, com'era successo a me quando avevo controllato i miei prodotti, alcuni dei quali anche di marche famose. E' stato così che ho scoperto che mi stavo lavando con un bel cocktail di veleni per lo più derivati dal petrolio, come i parabeni o come il gligole propilenico (propylene glycol), usato tra l'altro come antigelo e come fluido nelle presse idrauliche (fonte: Wikipedia, Sostanze tossiche nei cosmetici).
Non so voi come reagireste... Io ho reagito molto male, mi sono arrabbiata. Ho preso tutta quella robaccia e l'ho fatta sparire dalla vista, perchè mi pareva che mi facesse male anche solo a guardarla.
Ma perchè utilizzare sostanze pericolose nei prodotti cosmetici? Fondamentalmente perchè costano poco, e anche perchè spesso è un modo molto pratico per eliminare scarti di altre produzioni a costo zero, anzi, facendoci anche del profitto.
Per fortuna esistono anche prodotti cosmetici 'buoni', e spesso si trovano nei posti più impensati come i discount: biodizionario alla mano, bisogna solo andarli a cercare! Nella mia piccola esperienza ho notato che i prodotti della marche più blasonate sono quasi sempre pessimi dal punto di vista degli INCI, quindi per quanto mi riguarda ho un motivo in più (oltre a quello economico ed etico) per starne alla larga. E purtroppo bisogna stare attenti anche ai prodotti cosiddetti 'naturali', che quando li si va a guardare tanto naturali non sono.
Sfortunatamente per le nostre tasche, i prodotti veramente sicuri sono anche molto costosi e non tutti se li possono permettere, ma possiamo sempre farceli da soli con pochi, buoni ingredienti! Sul web le ricette non mancano, e col tempo posterò le mie. Non avremo il bagnoschiuma o lo shampo che ci sommerge di morbine bollicine, ma almeno sapremo che non ci stiamo intossicando. E la salute e il portafoglio ci ringrazieranno!

martedì 8 luglio 2014

Autoproduco anch'io!

Come ogni campagnola che si rispetti, da quando vivo in provincia anch'io ho imparato a fare un po' di tutto in casa. Devo dire che avevo già delle buone basi di partenza, visto che a casa mia si è sempre preparato un po' di tutto, dai sughi al pane, dalle conserve ai dolci, e quando sono venuta a vivere qui ho conservato queste abitudini.
Ma la vera svolta verso le autoproduzioni è venuta col tempo, quando ho cominciato a rendermi conto di quante sostanze potenzialmente pericolose sono contenute in tutto quello con cui entriamo in contatto, siano essi alimenti o prodotti per la pelle e per la casa, di marca oppure no.
Per chi vuole approfondire, ci sono decine di siti che possono aiutarci ad aprire gli occhi su quello che l'industria e i grandi produttori ci nascondono. Io ve ne indico alcuni...

Forum Sai Cosa Ti Spalmi
Biodizionario
Additivi alimentari
Mangio Sintetico

Quando ho cominciato a capire che i prodotti commerciali mi stavano lentamente avvelenando, ho preso una decisione drastica: ho buttato tutto quello che avevo e ho cominciato a far da me! I risultati non sempre sono stati soddisfacenti, specialmente per quanto riguarda i prodotti da bagno per i quali sono ancora in fase di sperimentazione. Altri prodotti invece sono stati davvero soprendenti, e vi posso assicurare che quando si inizia a produrre non ci si fermerebbe più!

Uno dei miei primi esperimenti è stata la Marmellata di mele speziate. Qui vedete il risultato finale...


L'ho fatta con le meline del mio albero, quelle troppo piccoline e verdoline per essere mangiate, ma si può fare con qualunque mela, e ci si possono aggiungere anche delle pere, se ne avete.
Servono:
1 chilo di mele, o mele e pere insieme.
Spezie a scelta: cannella, chiodi di garofano, zenzero o tutte e tre insieme! La dose iniziale è due cucchiaini, da aumentare o diminuire a seconda dei gusti.
Zucchero di canna: 2 cucchiai, da aumentare o diminuire a seconda dei gusti.

Le mie mele sono totalmente naturali, concimate solo con compost autoprodotto e non trattate con niente, quindi mi sono limitata a lavarle e a togliere i semini. Se le comprate, è meglio sbucciarle.
Tagliatele a pezzi, mettetele in una pentola antiaderente con lo zucchero e le spezie e fatele cuocere a fuoco medio-basso finchè non sono morbide (circa 30-40 minuti), girando spesso perchè non attacchino e nel caso abbassando la fiamma al minimo.  Poi frullarle con il minipimer e rimetterle sul fuoco ad addensare ulteriormente per circa 15 minuti. Se volete in questa fase potete aggiungere altro zucchero e spezie.
Quando è pronta mettetela in vasetti precedentemente sterilizzati, tappateli e poi teneteli a testa in giù per fare il sottovuoto finchè non sono freddi. Oppure potete fare il sottovuoto in pentola: tappate i vasetti, li mettete in una pentola piena d'acqua avvolti in tovaglioli per non farli sbattere fra loro, e li fate bollire per almeno 15 minuti. In ogni caso vanno poi conservati al fresco e al buio.
Io personalmente preferisco surgelare! Preparo vasetti monodose (ottimi quelli degli omogeneizzati) che si consumano in tre o quattro volte, e li conservo in freezer.