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Una nuova vita in campagna con un marito, un numero variabile di gatti e un cane con un solo neurone. La passione per la musica classica e per i borghi medievali, per la spiritualità dei Nativi Americani e per i misteri irrisolti, per le autoproduzioni e il vivere consapevole. Questa è la mia vita. Queste sono le mie storie.

sabato 14 settembre 2013

Rigenerazione - Parte 2

Mi ci è voluto più di quanto pensassi a liberarmi della parte più ingombrante del mio passato, ma adesso che l’ho fatto mi sento più leggera. Lo scatolone con tutti i miei diari di una vita era confinato nell’angolo più inaccessibile del garage, dietro a due casse piene di vecchie videocassette che prima o poi subiranno lo stesso destino e troveranno la via della discarica. 



Ho provato a rileggerli, ma non ce l’ho fatta. Non sopportavo l’idea di rivivere le ansie per le interrogazioni e i compiti in classe o di rileggere della mia antipatia per la prof di statistica, più impegnata a far figli che a insegnare. Non avevo voglia di rileggere i pensieri sconclusionati scritti a commento di qualche film, e soprattutto non avevo nessuna voglia di rivivere alcuni dei momenti più brutti della mia vita, le decisioni difficili che ho dovuto prendere e la sofferenza che si sono portate dietro. Ho sfogliato i diari solo alla ricerca di eventuali oggettini (una volta si usava appiccicare di tutto. Chissà se lo fanno anche le ragazzine moderne o se affidano quella parte della loro vita agli smartphone per pubblicarla su facebook?) che non fossero compatibili con la raccolta differenziata della carta. Rigenerazione sì, ma sempre con criterio.

Ci sono persone che darebbero volentieri dieci anni di vita pur di tornare ai tempi delle scuole superiori.  Io faccio mio un pensiero di Stephen King e dico che deve esserci qualcosa di veramente sbagliato in una persona se quella desidera così tanto tornare agli anni del liceo. Le scuole italiane non sono (o almeno non erano) certo come le high school americane, ma nemmeno io vorrei mai tornare indietro e rivivere tutto quello che gli uomini della raccolta differenziata hanno appena finito di caricare sul loro camion. Le gioie, i dolori, i turbamenti e le esperienza della persona che sono stata si trasformeranno in altra carta che forse qualche altra ragazzina poco amante delle tecnologie e di facebook riempirà con i suoi sogni, i suoi desideri e i suoi turbamenti.
Trovo che in questo ci sia un tocco di poesia.