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Una nuova vita in campagna con un marito, un numero variabile di gatti e un cane con un solo neurone. La passione per la musica classica e per i borghi medievali, per la spiritualità dei Nativi Americani e per i misteri irrisolti, per le autoproduzioni e il vivere consapevole. Questa è la mia vita. Queste sono le mie storie.

domenica 1 maggio 2016

Ho pulito i pannelli solari!



Il nostro impianto è su dal 2013 e non abbiamo mai fatto una pulizia dei pannelli.
A dire il vero a suo tempo l'installatore ci aveva detto che tutto sommato per un piccolo impianto domestico come il nostro non è necessario farlo. In un villaggio residenziale come quello dove abitiamo, seppure a ridosso dell'aperta campagna vicino ai campi coltivati, di gran sporco non se ne fa. C'è solo la normale polvere che si deposita su tutto, e basta una pioggia a lavarla via. Il problema però è proprio questo: non piove quasi più, e quando lo fa spesso piove sabbia; in più le rare volte che nevica rimane sempre uno strato di sporcizia, quando alla fine la neve si scioglie, quindi dopo tre anni i pannelli erano veramente luridi. L'occhio inevitabilmente mi cadeva lì ogni volta che tornavo a casa, e ad essere sincera mi rompeva molto le scatole. E poi, dei pannelli così sporchi potevano causare una diminuzione della produzione? E nel caso, come pulirli?
Ho cominciato a informarmi confrontando le informazioni trovate in internet e ho capito che sì, ovviamente c'è una perdita rispetto ai pannelli perfettamente puliti. Il quanto dipende da tante variabili: la posizione dell'impianto, il tipo di pannelli, il numero di ore di sole nell'anno e infiniti altri. Si possono fare delle stime, e nel nostro caso per un impianto domestico di 3 KWp piazzato nel bel mezzo della Pianura Padana la perdita si aggira attorno ai 30-50 euro all'anno... non certo una cifra da strapparsi i capelli. Chiaramente più l'impianto è grande, più la perdita aumenta, così come se l'impianto è al sud. Ed è altrettanto ovvio che se i pannelli sono sporcati anche da escrementi di uccelli o foglie, o da altri residui (salsedine al mare, polveri provenienti da scarichi industriali se si abita vicino a fabbriche o autostrade) le perdite saranno maggiori, e quindi la pulizia è indispensabile.

Con questi dati in mano mi sono messa a cercare informazioni sul costo del servizio di pulizia dei pannelli offerto dalle ditte della zona, e ho subito capito che non ne valeva la pena. Per un piccolo impianto il costo si aggira sui 100 euro, ma solo se i pannelli sono facilmente raggiungibili, ad esempio se sono su un terrazzo condominiale o se c'è un accesso diretto al tetto nel caso di una villetta. Altrimenti a quel prezzo bisogna aggiungere il costo del noleggio di un cestello per arrivare al tetto, e si arriva a spendere fino a 200 euro. Anche nell'ipotesi più ottimistica, spendere 100 per risparmiare 50 mi sembrava comunque scemo, così ho deciso: salgo sul tetto e faccio da me! Dopotutto vado già su a liberare i pannelli dalla neve, le rare volte in cui nevica, e pulire i pannelli non doveva essere tanto diverso.

Mi sono armata di una scopa morbida, di un bastone estensibile e di vari secchi d'acqua che mi passava il mio maritone dalla finestra del bagno, e ho cominciato. Lo sporco è venuto via facilmente, più di quanto immaginassi, e alla fine mi ci è voluta solo una mezz'ora abbondante per avere i pannelli di nuovo pulitissimi. Tra l'altro il pannello si è asciugato quasi all'istante senza lasciare residui, quindi non mi sono neanche dovuta porre il problema di asciugarli. Nel caso avevo già pronto lo spazzolone con il tessuto in microfibra, questo per intendersi...




Ovviamente a quel punto ero curiosissima di sapere se i pannelli puliti producevano di più di quelli sporchi, così dopo essere rientrata in casa ero andata subito a vedere il grafico della produzione. Beh, la variazione era nulla, non c'era il minimo segno dell'avvenuta pulizia come invece, ad esempio, succede quando pulisco i pannelli dalla neve, ma comunque non mi importava. La soddisfazione di vedere i pannelli puliti era superiore a tutto! Visto il risultato, e visto l'impegno decisamente ridotto, ho deciso di fare la pulizia un paio di volte all'anno, tipo alla fine dell'estate e alla fine dell'inverno.

E' forse inutile dire che ho fatto quello che ho fatto perché:
1 - non soffro di vertigini e posso salire sul tetto senza problemi dalla finestra del bagno.
2 - posso lavorare sul tetto in sicurezza.
Le mie falde non sono ripide, per gran parte del 'tragitto' mi posso appoggiare all'abbaino del bagno o al palo dell'antenna, e per pulire i pannelli lavoro a cavallo del colmo del tetto, un piede di qua e uno di là. Uso sempre calzature morbide con la suola di gomma ben scolpita che aderiscono ai coppi che è una meraviglia, e soprattutto non sono mai esposta sul vuoto. Diversamente, mi sarei per forza rassegnata al salasso della ditta specializzata

Comunque, un altro modo semplice di pulire i pannelli, nel caso ad esempio di una villetta ad un solo piano o di un impianto installato su una tettoia, è di appoggiare una scala al tetto e pulire i pannelli con una di quelle spazzole o scope che si attaccano al tubo dell'acqua. Per arrivare a 3-4 metri del punto di massima altezza dovrebbe bastare la normale pressione dell'acqua di acquedotto; in caso contrario si può usare un'idropulitrice o un compressore per aumentare la pressione.

Insomma, il concetto è che, con un po' di criterio, la pulizia fai da te dei piccoli impianti di pannelli solari fotovoltaici e termici...
 E i 150 euro che avete risparmiato (100 della pulizia e 50 di riguadagnata produzione) potete impegnarli in modo migliore!