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Una nuova vita in campagna con un marito, un numero variabile di gatti e un cane con un solo neurone. La passione per la musica classica e per i borghi medievali, per la spiritualità dei Nativi Americani e per i misteri irrisolti, per le autoproduzioni e il vivere consapevole. Questa è la mia vita. Queste sono le mie storie.

martedì 16 settembre 2014

Il santuario delle lumache


Di solito in campagna le lumache le sterminano o le mangiano... bollite vive, naturalmente. A proposito, il veleno specifico per lumache è velenosissimo anche per altri animali, nonostante quello che scrivono sulle confezioni, e ne bastano pochi grammi per uccidere un cane adulto di medie dimensioni. La scorsa primavera una delle mie gatte è entrata in contatto con questa robaccia ed è morta nel giro di mezz'ora...  un'esperienza che non potrò mai dimenticare... E sempre a proposito, mi rifiuto di credere che un prodotto tanto tossico sia totalmente innocuo anche per gli umani. Questi prodotto si sciolgono nel terreno ed è inevitabile che siano poi assorbiti dalle radici delle nostre insalate... davvero ci fidiamo?

Veleni e insetticidi sono banditi dai miei giardini, e lascio le lumache libere di fare quello che gli pare. Di più, ogni volta che esco a passeggio con il cane e ne trovo qualcuna la raccolgo e me la porto a casa. La gente mi prende per matta, o in alternativa lancia occhiate interessate calcolando quanti piattini di lumache potrebbe cucinarsi con le mie ospiti antennute, ma non mi importa!




Le forniture continue di scarti di insalata e un discreto numero di erbacce nel giardino tenuto in stato semi-selvatico (niente prato all'inglese!) garantiscono l'incolumità dei miei ortaggi e delle erbe aromatiche. Le piccoline prosperano felici, e io sono triplamente felice sapendo di aver lasciato a bocca asciutta avvelenatori e buongustai caserecci.

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